1 / 3       Canale di Sicilia, Mar Mediterraneo, 2 aprile 2011. Una barca che trasporta più di cento migranti provenienti dalla Tunisia fa segnali a un peschereccio egiziano per chiedere la direzione delle coste italiane. © Giulio Piscitelli/Contrasto/Réa.

2 / 3       Ras Jedir, Tunisia, 15 marzo 2011. Rifugiati fuggiti dalla guerra civile in Libia all'arrivo al campo di rifugiati di Choucha. (il campo è stato chiuso alla fine del 2013). © Giulio Piscitelli/Contrasto/Réa.

3 / 3       Giulio Piscitelli durante la visita guidata alla sua mostra De là-bas à ici: l'immigration et l'Europe-Fortresse. © Stefania Biamonti/FPmag.

Fortezza Europa

Dell'immigrazione crediamo in genere di sapere se non tutto, almeno molto. In realtà, indipendentemente dalla coloritura ideologica con cui più o meno tutti rivestiamo l'argomento, la nostra conoscenza è minima e superficiale. La cosa appare in tutta la sua evidenza nel momento in cui visitiamo una mostra come quella di Giulio Piscitelli in esposizione al Couvent des Minimes di Perpignan nell'ambito del Visa pour l'Image 2015. Il lavoro è stato portato avanti negli ultimi quattro anni nei paesi maggiormente coinvolti dal fenomeno: Italia, Spagna e Grecia per il versante europeo e Libia, Tunisia, Egitto, Sudan, Serbia e Bulgaria per quanto riguarda le nazioni di transito. Il fine dichiarato di Piscitelli è quello di creare un archivio visivo dei flussi migratori e della loro gestione in conseguenza degli sconvoglimenti che il mondo attuale sta attraversando.
Come ha sottolineato lo stesso fotografo nel corso della sua presentazione della mostra, il registringimento dei diritti e della libera circolazione è l'aspetto più grave del fenomeno, ben al di là degli aspetti patemici che ognuno può declinare in funzione delle proprie idee in rapporto alla problematica in questione. I rischi e le difficoltà vissute dai migranti per cercare una nuova prospettiva di vita finiscono spesso per naufragare o in prigioni, dove la detenzione è interpretata con criteri medioevali, o nella sottomissione a qualsiasi tipo di violenza in assenza totale di diritti. L'Europa immaginata e desiderata come un paradiso in terra finisce molto spesso per trasformarsi in una fortezza impenetrabile, ammesso di riuscire ad arrivare al punto di potervisi confrontare.
Il lavoro è completo, nonostante sia fondamentalmente un work in progress. Le immagini sono chiare e incisive nello stigmatizzare la situazione. Colpiscono visivamente i passaggi da una situazione iniziale in cui gli spazi appaiono simbolicamente chiusi a indicare una assenza di libertà, per poi allargarsi durante le traversate in mare (seguite in prima persona da Piscitelli), a situazioni nuovamente chiuse e claustrofobie al momento dell'ingresso nei centri di accoglienza o, peggio, nelle carceri nordafricane. Quello che ci viene mostrato è un mondo di sofferenza all'interno del quale il valore di una vita è commisurato unicamente al profitto che ne può derivare allo smuggler di turno. [ S. I. ]


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DE LÀ-BAS À ICI: L'IMMIGRATION ET L'EUROPE-FORTRESSE
di Giulio Piscitelli
Couvent des Minimes | fino al 13 settembre 2015
ingresso: gratuito

pubblicato in data 06-09-2015 in NOTIZIE / MOSTRE

VISA2015 GiulioPiscitelli






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