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iPadiglione Nervi, Cagliari.
© Andrea Mele.

Un progetto multidisciplinare, realizzato da appassionati di fotografia e professionisti del settore, che si concentra sul tessuto urbano e lo spazio naturale di Cagliari proponendo una serie di «mappature fotografiche della città in movimento»

Se dovessi rinominare questa esperienza dovrei aggiungere il sottotitolo Laboratorio di lettura del territorio tra spazio naturale e tessuto urbano e, forse, anche questo non sarebbe sufficiente a spiegare la potenzialità delle giornate che si sono svolte a Cagliari da ottobre a dicembre 2014. Il laboratorio è stato progettato, infatti, in piena sintonia con il pensiero e la filosofia dell’attività dell’associazione Malik - I libri aiutano a leggere il mondo, dove il concetto di lettura assume un valore totale quando individua come testi da leggere tutte le espressioni dell’umano: quelle coscienti e non, quelle ragionate o quelle più estemporanee. In questo senso, anche l’operato della natura diventa un testo da leggere.
Il nostro obiettivo era quello di leggere un particolare e vario tessuto urbano inserito in una struttura naturale complessa e straordinaria come quella che, a Cagliari, parte da Sant’Elia e arriva sino a via Roma. Importante è stato determinare una relazione tra il processo didattico e lo svolgimento professionale della documentazione. Il problema che si è posto in fase progettuale è stato quello di creare, a fine percorso, un prodotto vendibile partendo da un gruppo di non professionisti. In questo caso la scelta del percorso e delle personalità che lo hanno portato avanti, nonché la definizione di una regia consapevole di tutto il processo, sono stati gli elementi che hanno permesso un risultato di alto livello.
La solidità e la serietà del progetto, sia in fase di ideazione sia di realizzazione, si sono sviluppate in una progressione che ha visto subito dopo la fase di progettazione l’analisi del territorio, la comunicazione di metodologie e competenze in campo documentario, l’esecuzione degli scatti e delle riprese, una prima verifica, l’inserimento nello svolgimento della figura di un fotografo/urbanista e dell’artigiano/designer, l’analisi del lavoro svolto, la verifica finale, la progettazione grafica dei dati raccolti, la progettazione dell’esposizione e la sua realizzazione. In sintesi, abbiamo assistito a un lavoro che si è concretizzato nell’equilibrato sviluppo della sequenza: progetto, esecuzione, verifica. La fase successiva, ancora latitante, è una ulteriore ottimizzazione del progetto per proporre questo modulo in altri contesti e quindi far diventare questa iniziativa un progetto facilmente esportabile. Va in questo senso la produzione del prodotto finale. Se ben orchestrata la realizzazione della mostra e la sua riuscita aprono a nuove prospettive e collaborazioni con enti locali, istituti preposti alla didattica e l’Università di Cagliari.

[ Dario Coletti ]


iPadiglione Nervi, Cagliari.
© Andrea Mele.

iPadiglione Nervi, Cagliari.
© Andrea Mele.

i© Andrea Mele.

i© Andrea Mele.

i «La linea dell’orizzonte non esiste, è solo una linea disegnata da un bambino che gioca, e il mare è solo luce che si può toccare
© Claudio Rosa.

i© Claudio Rosa.

iSaline, Cagliari.
© Francesca Corriga.

iSaline, Cagliari.
© Francesca Corriga.

iVista della città dal Monte Urpino, Cagliari.
© Francesca Corriga.

iIn ordine discendente: Padiglione Nervi, Pista ciclabile e Stadio Sant'Elia, Cagliari, 2014.
© Fabrizio Dessì.

vCAGLIARI CITY PORTRAIT
mappature fotografiche della città in movimento

Cagliari City Portrait è un progetto ideato dell’Associazione culturale Malik con il sostegno e la collaborazione attiva dell’associazione ICS (Ingegneri Cultura e Sport), il MediaLab dell’Ente Lirico di Cagliari, l’ISFCI – Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma (Dipartimento di Fotogiornalismo), il collettivo Identity Urbanism (Roma-Londra-Tunisi) e lo studio di design RotaLab (Roma). È stata un'esperienza condotta da un gruppo di professionisti di diversa formazione e provenienza geografica insieme a un gruppo di giovani sardi appassionati di fotografia e della propria terra. Il progetto, inserito nel più vasto progetto di promozione della lettura I libri aiutano a leggere il mondo, è stato il terreno di confronto tra discipline diverse, che si sono rapportate con l’obiettivo di leggere la città e di dar vita a un racconto articolato in spazi e scandito dai tempi di sedimentazione del tessuto urbano.

Dario Coletti, curatore della mostra Cagliari City Portrait e coordinatore dei laboratori collegati, racconta a FPmag la genesi, gli intenti e le finalità dell'omonimo progetto esitato nell'esposizione.


LE CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
di Carla Rak


«In quanto porzione di spazio investita di significato, la città con le sue forme non si impone in modo oggettivo al suo abitante, ma è parte di un processo di interpretazione, un processo reciproco tra osservatore e cosa osservata. Le mappe urbane sono spesso molto lontane dalla percezione individuale degli spazi. Ogni mappa, per essere vera rappresentazione della realtà, deve integrarsi alle esperienze vissute sulla Terra, quelle esperienze che conferiscono a una determinata porzione di spazio le sue qualità. Il lavoro di osservazione consiste nell’avvicinarsi e allontanarsi da ciò che compone il paesaggio urbano, ingrandendo e rimpicciolendo l’oggetto della visione, componendo e scomponendo in continuazione il proprio punto di vista, per svelare indizi, segni e simboli; alla ricerca delle verità nascoste dietro la superficie sensibile.
Partendo da quest’idea ispiratrice, che s’inserisce in un contesto di ricerche legate alla realizzazione di mappe cognitive dello spazio su base culturale e sociale, l’obiettivo del progetto era quello di ri-leggere, re-interpretare e ri-scrivere alcuni spazi urbani poco valorizzati rendendoli luoghi di riscoperta e materializzazione delle convinzioni, idee ed aspettative delle nuove generazioni. L’ipotesi era quella di creare un documento il cui valore fosse utilizzabile a tutti i livelli di analisi urbana, che desse voce alla relazione tra giovani, contesto sociale e città e che potesse fungere da riferimento per future pianificazioni o progettazioni urbane.
Nell’intento di restituire alle mappe una porzione di realtà, collocandole nel tempo e nello spazio attraverso la fotografia, l’analisi e le successive elaborazioni dei materiali, hanno avuto inoltre l’obiettivo di dimostrare l’imprescindibilità dell’utilizzo di diversi strumenti, linguaggi e codici culturali nella ricerca urbana e sociale. L’intera architettura del progetto, e il conseguente percorso seguito, ha ruotato, quindi, attorno al ruolo fondamentale svolto dalla fotografia come documento e strumento d’indagine, sui suoi possibili utilizzi e i ri-utilizzi del materiale prodotto».

i© Stefania Scano.

iUn momento dell'inaugurazione della mostra Cagliari City Portrait , svoltasi il 12 dicembre 2014 presso l’Aula Officina della Facoltà di Ingegneria e Architettura di Cagliari.
LA MOSTRA

Cagliari City Portrait
a cura di Dario Coletti e Claudio Rosa (allestimento), sotto il coordinamento generale di Laura Pisu
12 – 23 dicembre 2014

Aula Officina - Facoltà di Ingegneria e Architettura di Cagliari
via Santa Croce, 59 - Cagliari
www.ilibriaiutanoaleggereilmondo.it.it

L'esposizione si è basata su due concetti mutuati dal mondo della comunicazione contemporanea: net e cloud, e tutta la sua progettazione si è attenuta al significato di questi due elementi. La mappa di Cagliari è stata posta al centro dello spazio espositivo, come punto di origine dei fili colorati, in modo da mettere in comunicazione diretta i luoghi con le loro rappresentazioni fotografiche, provenienti dagli archivi storici o prodotte dai corsisti. Immagini di diversa dimensione, origine e qualità tecnica sono state allestite in modo da formare una nuvola e i fili colorati sono stati utilizzati per dare forma a una rete, a rappresentare la fitta connessione tra spazio urbano e spazio naturale. Una schematizzazione fluida, dove tempi e spazi diversi si rappresentano contemporaneamente, dando luogo a una messa in scena e generando un effetto estraniante e surreale. La fotografia a contatto con il pensiero urbanistico torna, così, alla sua natura di macchina del tempo.




L'allestimento della mostra Cagliari City Portrait nell'Aula Officina della Facoltà di Ingegneria e Architettura di Cagliari.

Gli autori in mostra - Francesca Corriga, Fabrizio Dessì, Andrea Fenu, Silvia Giardino, Barbara Locci, Laura Manchinu, Paolo Marchi, Andrea Mele, Mauro Murgia, Claudio Rosa, Stefania Scano, Simona Trudu.

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