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iMonterosso al Mare SP, 26 ottobre 2011.
© Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.

A distanza di dodici mesi da un alluvione che ha messo in ginocchio l'economia di una terra, rimodellando perfino il paesaggio plasmato dalla mano dell'uomo, rimangono solo deboli tracce sugli intonaci non ridipinti delle case e le fotografie che permettono di mettere a confronto i luoghi

La storia raccontata da queste immagini è quella delle Cinque Terre, fascia di terra benedetta dalla natura e, un tempo, anche dagli uomini. Ma è una storia che può tranquillamente essere assunta a emblema di tutta una regione.
La Liguria è una sottile striscia di terra che si stende ad arco tra la Toscana e la Francia, delimitata dal mare da una parte e dalle montagne dall’altra, forse per favorire l’orientamento dei suoi abitanti. Il clima privilegiato l’ha fatta eleggere a località di vacanza per anziani benestanti e per padani che ammuffiscono nella nebbia tutto l’anno e, in estate, cercano sollievo in ambienti più salubri. Naturalmente tutto questo ha comportato come conseguenza primaria la… necessità di sfruttare al massimo il territorio. Così quell'angusto paradiso punteggiato da case di sassi dalla bizzarra logistica interna che asseconda l’impervio territorio, si è pian piano trasformato in una distesa poco controllata di cemento a fare da contraltare a scempi precedenti, come quelli perpetrati dalle dannose serre del Ponente, altrimenti noto come Riviera dei fiori. Queste ultime avevano già prodotto danni ambientali e alla salute dei cittadini a causa dell’inquinamento da pesticidi, ampiamente utilizzati in quelle strutture ormai in gran parte abbandonate e in stato di orrenda fatiscenza. Il cemento pur arrivato secondo molto ha distrutto e continuerà indirettamente a distruggere. Non di rado uccidendo.

La cronaca ci ha quasi abituato, purtroppo, al racconto quasi periodico di alluvioni a Genova, ma anche le paradisiache Cinque Terre hanno pagato il loro tributo di fango e miliardi di danni. La testimonianza offerta dalla fotografia in questo senso permette di mantenere viva la memoria di cosa è accaduto e, forse, di innescare un minimo di riflessione sulle conseguenze di una politica urbanistica scellerata fondata sul guadagno immediato senza preoccupazioni per le conseguenze di quanto si fa. L’illusione dell’uomo di poter sfruttare la terra a proprio piacimento si è infranta contro la realtà imposta dalla natura quando sono stati superati i limiti. Il paesaggio rimodellato dal cemento dell’uomo ha dovuto cedere il passo al fango che cercava, nella devastazione, di riportare in equilibrio ciò che l'uomo aveva alterato. Ecco allora che le insegne di un negozio, patetico simbolo della nostra fragile economia, nelle fotografie escono appena da quel mare di terra portata dall’acqua.
A un anno di distanza, quando solo l'enorme fatica e il tanto sudore dell’uomo hanno permesso di riportare le cose a una condizione di apparente normalità, solo il confronto con la memoria iconica concessa dagli scatti realizzati in piena emergenza un anno prima può riportare alla coscienza i rischi che si corrono quando si occupa un territorio senza rispettarne la natura.

[ Sandro Iovine ]


iMonterosso al Mare SP, 25 ottobre 2012.
© Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.

iA sinistra: Monterosso al Mare SP, 26 ottobre 2011 (sopra e sotto). © Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.
A destra: Monterosso al Mare SP, 25 ottobre 2012 (sopra e sotto). © Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.

iMonterosso al Mare SP, 26 ottobre 2011.
© Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.

iMonterosso al Mare SP, 25 ottobre 2012.
© Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.
v DIETRO LO SCATTO
con Gianmarco Maraviglia


Gianmarco Maraviglia racconta a FPmag come è nato e si è sviluppato il lavoro Cinque Terre, un anno dopo, offrendo un'interessante apertura sul suo modo di operare sul campo e intendere il fotogiornalismo.

iA sinistra: Vernazza SP, 26 ottobre 2011 (sopra); Monterosso al Mare SP, 26 ottobre 2011 (sotto). © Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.
A destra: Vernazza SP, 25 ottobre 2012 (sopra); Monterosso al Mare SP, 25 ottobre 2012 (sotto). © Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.

iVernazza SP, 26 ottobre 2011.
© Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.

iVernazza SP, 25 ottobre 2012.
© Gianmarco Maraviglia/Echo Photojournalism.

Gianmarco Maraviglia - Nato a Milano nel 1974, coltiva fin da giovanissimo un vivo interesse per il fotogiornalismo. Conseguito il Diploma in Fotografia presso l'Istituto Europeo di Design (IED), approfondisce gli aspetti imprenditoriali del settore per mettersi alla ricerca di nuovi giovani talenti. Lavora principalmente su progetti a lungo termine, prediligendo tematiche sociali e multiculturali. Suoi lavori sono stati pubblicati su Die Ziet, Washington Post, D - La Repubblica, Sette del Corriere della Sera, Panorama, Io Donna, Aftenposten, Vanity Fair, Gioia, Svenska Dagbladet, Brigitte, Marie Claire, Woz, Emaho. È inoltre membro fondatore e Direttore della Echo Photo Agency, ora Echo Photojournalism.

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