© Luigi Grassi.
Il normale occultamento di palazzi e ponteggi in corso di restauro diviene, nel progetto Sudari di Luigi Grassi, un'occasione per interrogarsi sullo scorrere del tempo, sull'esistenza, su cosa resta di ciò che scompare alla vista e su come ci poniamo di fronte all'assenza. Quando il paesaggio antropizzato diviene metafora di un turbamento esistenziale dal sapore ancestrale, forse solo la poesia può offrire un equo contrappunto
Represéntase la brevedad de lo que se vive y cuán nada parece lo que se vivió (1) Francisco Gomez da Quevedo y Villegas (1580-1645) "¡Ah de la vida!”… ¿Nadie me responde? ¡Aquí de los antaños que he vivido! La Fortuna mis tiempos ha mordido; las Horas mi locura las esconde. ¡Que sin poder saber cómo ni adónde, La salud y la edad se hayan huido! Falta la vida, asiste lo vivido, Y no hay calamidad que no me ronde. Ayer se fue; mañana no ha llegado; Hoy se está yendo sin parar un punto; Soy un fue, y un será, y un es cansado. En el hoy y mañana y ayer, junto Pañales y mortaja, y he quedado Presentes sucesiones de difunto. -------------------------------------------- (1) - Francisco De Quevedo, El Parnaso español, 1648 (edizione postuma). |
Si rappresenta la brevità del tempo che si vive, e come sembra nulla quello che è vissuto (1) Francisco Gomez da Quevedo y Villegas (1580-1645) "Ehi, della vita!" Nessuno risponde? Voglio qui tutti gli anni che ho vissuto! La Fortuna il mio tempo ha già compiuto, la mia pazzia le Ore mi nasconde. Ch’io non possa saper come né dove la salute e l’età sono fuggite! Manca la vita, c’è l’aver vissuto. Non v’è calamità che non mi provi. Ieri sparì, Domani non è giunto, l’Oggi se ne va via senza fermarsi; sono un Fu, un Sarà, un È già smunto. Nell’oggi, ieri e domani congiungo pannolini e sudario, son rimasto eredità presente d’un defunto. -------------------------------------------- (1) - Francisco De Quevedo, Sonetti amorosi e morali, trad. it. di V. Bodini, Einaudi, Torino, 1965. |