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i© Samantha Cristoforetti/ESA. (Le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d'autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis e 101 comma 1 Legge 633/1941).

La fotografia come strumento di indagine non lavora necessariamente sulla singola immagine, ma può restituire attraverso la scomposizione dello spazio in molteplici inquadrature un'immagine mentale unitaria di luoghi che non possono essere inclusi in un unico prelievo dal reale

Venezia è un pesce (1) e il suo respiro è la marea che riempie e svuota la laguna, elemento determinante dal quale la città si erge e che la rende rappresentazione di sé: come nel teatro all’italiana il perno della rappresentazione non sta nel palcoscenico, ma tra il dislivello che lo separa dalla platea (2), Venezia è palcoscenico e, per dirla con Iosif Brodskij in Fondamenta degli Incurabili, «è quel tipo di città dove straniero e indigeno sanno in anticipo di essere in mostra». (3)
Il volume di Brodskij è stato commissionato nel 1989 dal Consorzio Venezia Nuova nell’ambito di un progetto editoriale e culturale in cui ha trovato posto anche la fotografia con due lavori di Stephen Shore e Walter Niedermayr, cui è stato chiesto di lavorare sul progetto MOSE. Due autori interessati a guardare al bordo della visione e degli spazi, consapevoli che nella marginalità e nei bordi, in fotografia come in ecologia del paesaggio, si possono ritrovare ambienti di transizione, gli ecotoni, incredibilmente fragili, ma con alti livelli di scambio di energia (4).
Shore pone l’attenzione sul MOSE ben conscio dei limiti della fotografia nel rappresentarlo, invisibile per la maggior parte del tempo e troppo vasto spazialmente da essere racchiuso in unico frame (5). Shore usa la sua capacità investigativa per tessere un racconto concettuale fotografando ogni oggetto capace di aggiungere un tassello alla decifrazione della complessità dell’opera; il suo linguaggio trasparente si completa con supporti documentali altri, che chiedono al lettore una partecipazione attiva per comprendere il paesaggio ambientale e culturale in cui l’opera viene inserita.
Lavorando su più inquadrature l’autore obbliga quindi lo spettatore ad assecondare lo spostamento del punto di ripresa, ottenendo un effetto di maggior dinamismo nella costruzione dell’immagine mentale di ciò che viene rappresentato: a lui, dunque, il compito di completare l’immagine mancante caduta negli interspazi bianchi o tra i mancati allineamenti delle immagini stesse. «Con questa strategia di montaggio, le fotografie giustapposte in contiguità presentano bordi particolarmente attivi, nient'affatto statici» (6): un ecotono visuale.
Niedermayr pone invece sotto le immagini parole o frasi decontestualizzate prelevate dai numerosi testi scritti nell’ambito del progetto MOSE, in un’operazione analoga all’inquadratura fatta con la fotocamera, facendo di queste parole un uso mai didascalico bensì un contrappunto semantico, a sottolineare di nuovo i limiti della rappresentazione fotografica (7).
I due libri dedicati al MOSE confermano come un approccio analitico capace di affrontare «disgiunzioni e scollamenti operati tra ieri e oggi, tra cultura ed economia, e perfino tra storia e geografia» (8) che caratterizzano il paesaggio contemporaneo, sia oltremodo necessario per la comprensione di quanto ci circonda.

[ Giovanni Vanoglio ]


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(1) - Tiziano Scarpa, Venezia è un pesce, una guida. Feltrinelli, Milano, 2000.
(2) - Regis Debray, Contre Venise, Editions Gallimard, 1995. Ed. italiana Baldini&Castoldi, 1996.
(3) - Iosif Brodskij, Fondamenta degli incurabili, Ed. fuori commercio a cura di Consorzio Venezia Nuova, 1989. Edizione ampliata e riveduta Adelphi, 1991.
(4) - Almo Farina, Ecotoni: patterns e processi ai margini, 1995.
(5) - Antonello Frongia, Postilla, in MOSE, A Preliminary Report, Linea di Confine, 2011.
(6) - Tiziana Serena, Keep the distance, Mind the distance, in Walter Niedermayr, MOSE, Linea di Confine, 2011.
(7) - Tiziana Serena, ibidem.
(8) - Eugenio Turri, Paesaggio come teatro, Marsilio, 1998.

i© Stephen Shore. Si ringrazia Linea di Confine per aver concesso la pubblicazione (Le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d'autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis e 101 comma 1 Legge 633/1941).

i© Stephen Shore. Si ringrazia Linea di Confine per aver concesso la pubblicazione (Le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d'autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis e 101 comma 1 Legge 633/1941).

i© Stephen Shore. Si ringrazia Linea di Confine per per aver concesso la pubblicazione (Le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d'autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis e 101 comma 1 Legge 633/1941).

IL LIBRO DI STEPHEN SHORE

Per raccontare il progetto MOSE, Stephen Shore non si affida a una campagna documentaria ma intesse con abilità un racconto concettuale per immagini: dalla bella mappa settecentesca di Antonio Vestri alle cartografie tecniche, passando attraverso istantanee in bianconero, vedute paesistiche e articoli di quotidiani. Numerosi ed eterogenei dispositivi che rendono immediatamente percepibile la complessità dell’opera e la difficoltà di averne una conoscenza puntuale.

titolo Mose. A Preliminary Report
autore Stephen Shore (catalogo a cura di Antonello Frongia)
anno 2011
ISBN 978-88-88382-19-7
formato 24,50 x 29,00 cm
pagine 72
fotografie colore
rilegatura copertina in brossura
editore Linea di Confine
prezzo 30,00 €
info 0522 629403
linconfine@comune.rubiera.re.it
www.lineadiconfine.org
IL LIBRO DI WALTER NIEDERMAYR

Fedele al suo stile e alla sua grammatica visiva caratterizzata da inquadrature composte e luci abbacinanti, Walter Niedermayr esplora i luoghi e gli ambienti lagunari posti ai margini se non al di fuori dell’esperienza visiva comune.
La restituzione di un paesaggio frammentato è amplificata da frasi e parole estrapolate dai loro contesti originali e posizionate al di sotto delle immagini con cui dialogano, a volte, in una spiazzante conflittualità.

titolo
Mose
autore Walter Niedermayr (catalogo a cura di Tiziana Serena)
anno 2011
ISBN 978-88-88382-20-3
formato 24,50 x 29,00 cm
pagine 72 con 3 gatefold
fotografie colore
rilegatura copertina in brossura
editore Linea di Confine
prezzo 30,00 €
info 0522 629403
linconfine@comune.rubiera.re.it
www.lineadiconfine.org

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