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iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014 categoria Master Award: Life in War di Majid Saeedi.
Un gruppo di soldati dell'Esercito Nazionale dell'Afghanistan, nel nord del paese, durante le operazioni contro l'opposizione. La NATO è in guerra contro i Talebani dal 2001 e si prevede lascerà le operazioni in mano al'esercito afgano nel 2014.
© Majid Saeedi

Giunto alla sua quarta edizione il World.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo ha segnato un record di presenze da parte dei fotografi che hanno proposto oltre 600 lavori provenienti da 41 nazioni diverse

Il World.Report Award nasce quattro anni fa, in corrispondenza della seconda edizione del Festival della Fotografia Etica. Fin dall'inizio il premio riscuote un grande successo e si rivela per certi versi profetico. La prima edizione nel 2011 viene infatti vinta da Fausto Podavini con MiRelLa, lavoro che successivamente gli frutterà il primo premio Daily Life al World Press Photo 2013. L'anno successivo il WRA viene assegnato a Donald Weber con Interrogations. A partire dallo scorso anno, invece, il premio si sdoppia e la giuria assegna il Master Award a Fabio Bucciarelli per il lavoro Battle to Death e lo Spot Light Award a Sara Naomi Lewkowicz per il lavoro Shane and Maggie: A Portrait of Domestic Violence.
In occasione della quarta edizione di quest'anno è stata introdotta una terza categoria (Short Story Award) dedicata ai racconti fotografici realizzati con sequenze di cinque immagini.
L'edizione 2014 ha visto riscuotere un successo ancora maggiore rispetto alle precedenti, con un considerevole incremento anche delle presenze. Le giurie hanno infatti dovuto valutare oltre 600 lavori, realizzati da altrettanti fotografi provenienti da 41 nazioni.
Di questi circa 237 si sono candidati per il Master Award, 262 per lo Spot Light Award e 137 per la nuova categoria Short Story Award.
A valutare i lavori sono stati chiamati Aldo Mendichi e Alberto Prina (organizzatori del Festival della Fotografia Etica), Alessia Glaviano (photo editor di Vogue Italia) e Sandro Iovine (Direttore di FPmag) per le categorie Master Award e Spot Light Award. Per quanto riguarda invece lo Short Story Award a comporre la giuria esaminatrice sono stati i membri del Gruppo Fotografico Progetto Immagine e Sandro Iovine.

iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014, categoria Master Award: Life in War di Majid Saeedi.
Buzkashi Square, Mazar Sharif City, Nord dell’Afghanistan. © Majid Saeedi.
World.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014
categoria Master Award: Life in War di Majid Saeedi

Le motivazioni della giuria

«La giuria riconosce all’autore la capacità di aver realizzato un affresco della società afgana nelle sue molteplici sfumature, raccontando la quotidianità di un paese che è riuscito a mantenere viva la propria cultura e un barlume di normalità nonostante un conflitto devastante. I 10 anni di guerra sono raccontati con una profondità di visione e una capacità di empatia che riescono a presentare la complessa realtà afgana nella sua contraddittorietà, che oscilla da una profonda disperazione a un’altrettanto profonda bellezza. Il lavoro supera quindi lo sviluppo classico del racconto reportagistico e diventa la storia per immagini di un’intera civiltà».

iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014 categoria Master Award: Life in War di Majid Saeedi.
Un giovane afghano che scende da un'impalcatura dopo aver appeso una gigantografia di Hamed Karzai in una delle piazze di Kabul.
© Majid Saeedi.

Majid SaeediMajid Saeedi - Nato e cresciuto a Tehran, Majid Saeedi è un fotoreporter iraniano che ha viaggiato in molti paesi del Medio Oriente durante gli ultimi due decenni, fotografando ingiustizie e atrocità. Ha iniziato il mestiere di fotografo all’età di sedici anni e, appena compiuti i diciotto, ha raggiunto il confine tra Iran e Iraq per fotografare i rifugiati. Attualmente sta collaborando con Getty Images, con reportage sull’Afghanistan e sull’Iran, ma ha diretto anche diverse sezioni di fotografia per varie agenzie in Iran e coordinato numerosi progetti importanti per più di quindici anni. Una delle passioni di Majid è ritrarre, per strada, scene di vita quotidiana. Quando non lavora, gli piace insegnare fotografia agli studenti e consigliare i giovani fotografi. Majid ha vinto prestigiosi premi di fotografia in tutto il mondo. È stato insignito del titolo di Miglior fotografo iraniano per otto volte. I suoi scatti sono stati pubblicati su diverse testate internazionali, tra cui Times, Spiegel, Life, New York Times, Washington Post, Washington Times, e Time Magazine, e su altrettante pubblicazioni e agenzie online del Medio Oriente. Il suo ultimo lavoro riguarda gli afghani che convivono con una guerra che dura da decenni.

sito web

iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014, categoria Spot Light Award: Young Patriots di Oriol Segon Torra.
Ritratto di un gruppo di giovani partecipanti al campo militare estivo di Mogyoród equipaggiati con materiale militare fuori uso, non più utilizzabile. La foto ritrae un breve momento dopo aver inscenato un’azione e un’esercitazione, con maschere anti-gas, in una delle foreste del campo. Cinquanta ragazzi, dai dieci anni in su vivranno insieme per una settimana. Ogni estate diverse edizioni settimanali di questa iniziativa privata vengono organizzate dagli ex membri delle forze armate Ungheresi, supportati da militari in servizio. © Oriol Segon Torra.
World.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014
categoria Spot Light Award: Young Patriots di Oriol Segon Torra


Le motivazioni della giuria
«Immergendoci in un’atmosfera rarefatta e irreale, l’autore racconta il sorgere di pulsioni nazionalistiche in uno stato membro dell’Unione Europea, l’Ungheria. Il reportage, con un’estetica sospesa e un attento uso dei colori, trova un linguaggio nuovo per raccontare la pervasività di un movimento di questo tipo, che arriva a insinuarsi in strati diversi della popolazione fino a coinvolgere le nuove generazioni».

iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014, vincitore categoria Spot Light Award: Young Patriots di Oriol Segon Torra.
Uno dei partecipanti, pensieroso, durante uno dei pochi momenti di riposo in una delle tende militari dove dormono durante la permanenza settimanale. L’evidente fragilità di alcuni ragazzi contrasta con i principi del rafforzamento militare, che proviene dallo stile di vita autoritario. Durante la settimana sarà assegnato loro un letto scomodo, uno sgabello, una forchetta ed un cucchiaio, che dovranno custodire e mantere in ordine.
© Oriol Segon Torra.

iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014, vincitore categoria Spot Light Award: Young Patriots di Oriol Segon Torra.
Le mani di un ragazzo nel campo militare estivo per bambini e adolescenti di Mogyoród (mentre lui, impaurito ed esitante, riceve gli ordini dai comandanti). Durante questo periodo, abiti ed armi di vario genere – come vecchi Kalashnikovs con munizioni a salve e pistole di plastica – saranno forniti a questi ragazzini dai 10 anni in su.
© Oriol Segon Torra.

Oriol Segon TorraOriol Segon Torra - Nato a Manresa (Spagna) nel 1981, Oriol Segon Torra ha studiato fotografia all’Istituto de Estudios Fotográficos de Catalunya (IEFC) e ha partecipato a diversi workshop di reportage tenuti, tra gli altri, da Antoine D’Agata (Magnum Photos), Franco Pagetti (VII), Jose Manuel Navia (Agence Vu’), Darcy Padilla e Arianna Rinaldo. Dal 2011 è un fotografo freelance. La sua fotografia si occupa soprattutto della fragilità e della vulnerabilità umana. Il suo progetto fotografico Young Patriots ha ricevuto l’Exposure Award 2014 di See Me (New York, USA) ed è stato selezionato nell’ambito di Descubrimientos PhotoEspaña 2014 (Madrid, Spagna). Il lavoro è stato inoltre esposto all’Emerging Photography PA-TA-TA Granada Festival (Granada, Spagna), al DOCfield Festival 2014 (Barcellona, Spagna) e sarà presto in mostra anche presso La Kursala de la UCA gallery (Cádiz, Spagna), a l’Encontros da Imagem (Braga, Portogallo) e al Backlight Festival (Finlandia). Young Patriots è stato inoltre pubblicato sul blog della CNN e su Cicero Magazine (Germania). Attualmente Oriol Segon Torra sta lavorando a campagne commerciali e collabora con Echo Photo Agency.

sito web

iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014, categoria Short Story Award: Child-Witches of Kinshasa di Gwenn Dubourthoumieu.
Questo bambino di sette mesi soffre frequentemente di febbre e vomito durante la notte. Nel centro dell’unità di “chirurgia spirituale”, un dottore dello “Spirito Santo” estrae carne umana ingerita dal bambino nel “secondo mondo”, causa della sua trasformazione in strega. © Gwenn Dubourthoumieu.
World.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014
categoria Short Story Award: Child-Witches of Kinshasa di Gwenn Dubourthoumieu


Le motivazioni della giuria
«L’autore ha saputo condensare in cinque scatti la drammatica vicenda delle streghe bambine, che da diversi decenni imperversa per le strade di Kinshasa e del Congo e ha risvegliato l’attenzione degli osservatori umanitari internazionali. Le immagini restituiscono con efficacia non solo il senso di straniamento e assurdità legato alle pratiche di esorcismo, ma anche l’impotenza e il dolore che i bambini accusati si trovano a dover sopportare. Questo lavoro intenso e sconcertante è supportato da una forte coerenza formale e ci costringe a soffermarci sulle problematiche sociali che hanno portato al diffondersi di queste credenze nella maggior parte della popolazione civile».

iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014 categoria Short Story Award: Child-Witches of Kinshasa di Gwenn Dubourthoumieu.
Dopo essere stata ricoperta con benzina e sale, questa bambina è simbolicamente tagliata con un macete vicino a un falò, dove la profetessa scaccia l’anima diabolica della piccola.
© Gwenn Dubourthoumieu.

iWorld.Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo 2014 categoria Short Story Award: Child-Witches of Kinshasa di Gwenn Dubourthoumieu.
Un “bambino stregone” è esorcizzato dal profeta Simon Kibangu nella Chiesa della Congregazione di Gesù Cristo.
© Gwenn Dubourthoumieu.

Gwenn DubourthoumieuGwenn Dubourthoumieu - Gwenn ha iniziato a interessarsi di fotografia mentre lavorava per alcune ONG nell’Africa orientale e nel Corno d’Africa (Somalia, Kenya, Etiopia, Sudan e Sud Sudan). Nel 2007 si è trasferito nella Repubblica Democratica del Congo, dove ha lavorato come fotografo professionista a Kinshasa dall’aprile 2010 al febbraio 2012, collaborando regolarmente con diverse agenzie, fra cui French Press Agency (AFP). Fotografo pluripremiato, nel 2010 ha ottenuto il Getty Images Creative Grant, nonché il riconoscimento speciale della giuria all’International Scoop and Journalism Festival of Angers per il lavoro Etat d’Armes, che si focalizza sulle munizioni e i depositi di armi in Congo. Nel 2013 ha invece ricevuto il Photoreporter Festival of Saint Brieuc Grant per continuare un progetto a lungo termine sull’estrazione del rame nella provincia sud-orientale del Katanga (Repubblica Democratica del Congo), che è poi arrivato in finale anche al Photo Philanthropy Professional Award. Inoltre, il suo reportage Turkana Warriors è stato inserito nella rosa dei candidati al Sony World Photography Awards, nella categoria Arti Visive - Ritrattistica, mentre la serie di ritratti di donne del Congo orientale, vittime di violenza sessuale, è entrata in finale per la Bourse du Talent. Sempre nel 2013 il lavoro Child-Witches of Kinshasa è stato insignito del premio speciale della giuria al 8th Days Japan International Photojournalism Festival. Nel 2010 il medesimo reportage aveva già ricevuto la menzione speciale della giuria al Roger Pic Prize e il premio per il giornalismo d’inchiesta all’European Journalism Festival, mentre nel 2014, ha vinto la sezione Short Story Award del World.Report Award 2014. Gwenn Dubourthoumieu si è trasferito di recente a Parigi, dove lavoro come freelancer.

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